Lorenzo sbanca il Montmelò

Dovizioso ottimo 3°, Rossi 7°

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  1. ¬Kuma
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    Le mani del padrone. Lorenzo vince alla grande il GP di Catalunya, sulla pista del Montmelò, piegando la strenua resistenza dell'ottimo Pedrosa, secondo, trionfando davanti al suo pubblico e allungando in classifica mondiale su uno spento Stoner, alla fine solo 4° e ora a 20 punti da Jorge. L'Italia sorride per lo splendido podio di Andrea Dovizioso (il primo con la Yamaha), che ha retto nel finale agli attacchi di Stoner. Rossi 7°, con la prima delle Ducati, a 17" di distacco: prestazione tutto sommato accettabile.

    CHE GARA — Dopo un warm up bagnato che aveva un po' illuso Rossi, 3° e sempre a suo agio sull'umido, la gara si disputa con pista asciutta e cielo nuvoloso, con temperature più basse delle qualifiche. Allo spegnimento dei semafori parte benissimo – e non è una novità - dalla seconda fila Pedrosa, che va al comando sulle Yamaha di Spies, Lorenzo e Dovizioso; Stoner non sfrutta al meglio la prima posizione in griglia e deve cedere pure a Crutchlow per un errore in ingresso di curva. Al 2° giro Spies dà un’altra pennellata di nero alla sua fosca stagione: attacca Pedrosa, ma va lungo, di poco oltre la pista e quindi nell’erba. Scivolata, ripartenza dalle retrovie e addio sogni di gloria: alla fine rimonterà fino al 10° posto. Al 7° giro Lorenzo passa, di forza, su Pedrosa a fine rettilineo e tenta l’allungo, mentre Stoner si scuote e supera Crutchlow. Il testa a testa fra i due spagnoli, con mescole diverse – dura al posteriore per Pedrosa, morbida per Lorenzo -, ha una valenza che va oltre la gara: in ballo c’è anche la corsa alla Honda Hrc del 2013, un'importante peso sul mondiale, senza trascurare la gloria dell’affermazione davanti al pubblico di casa. Quando Dani si riporta al comando e Lorenzo si scompone con un lungo che gli fa perdere terreno prezioso, sembrano create le condizioni ideali per favorire la fuga di Dani, che ama le vittorie per distacco.

    RE JORGE — Ma questo Lorenzo è più forte. Di testa, tattica e gomme: in pochi giri torna ad affondare i denti sul codone della Honda Hrc e dopo un duello ravvicinato spinge al piccolo errore Pedrosa. Un'indecisione in curva, Lorenzo passa e va, fino al traguardo. Dietro, Dovizioso fa degli equilibrismi per tenersi dietro e giù dal podio Stoner - per la prima volta da Jerez 2011, dopo 19 gare, interrotta la terza striscia di sempre - e conquistare un piazzamento molto pesante, in una fase 'calda' del mercato, che gli fa anche scavalcare in classifica il compagno Crutchlow. Rossi disputa una gara discreta, spesso in scia alla Honda di Bautista, che lo ha staccato solo nel finale. I test dei prossimi giorni in Spagna, potrebbeo dare ulteriore fiducia a una Desmosedici in leggera ascesa. Aleix Espargaro, 13° sulla Art, è il primo delle Crt. La gara si chiude con i festeggiamenti di Lorenzo e un'altra sua bandiera nera piantata nella sabbia. Una "X" rossa comincia a marchiare il Mondiale.

    L'ordine di arrivo: 1. Lorenzo (Yamaha); 2. Pedrosa (Honda); 3. Dovizioso (Yamaha Tech 3); 4. Stoner (Honda); 5. Crutchlow (Yamaha Tech 3); 6. Bautista (Honda Gresini); 7. Rossi (Ducati); 8. Bradl (Honda Lcr); 9. Hayden (Ducati); 10. Spies (Yamaha); 13. A. Espargaro (Art Crt)
    La classifica mondiale (prime posizioni): 1. Lorenzo 115; Stoner 95; Pedrosa 85; Dovizioso 60; Crutchlow 56 Rossi 51; Bautista 45.



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