Singapore ai piedi di Vettel

La festa però è rinviata

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ¬Kuma
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    0LS3051F--300x145
    Non sarà la notte di Singapore ma verosimilmente quella di Suzuka a celebrare il secondo titolo iridato di Sebastian Vettel. Il tedesco, che ha dominato anche nella Città Stato vincendo la nona gara (su 14 GP) della sua strepitosa stagione, per pochi punti non può ancora dirsi bicampione del mondo: il secondo posto di Button e il terzo di Webber gli hanno rinviato il party più grosso. Ma è solo una questione di giorni. Tra due settimane in Giappone potrà portare con calma tutti gli addobbi che preferisce. Soprattutto tanti regali ad Adrian Newey e al suo staff che gli hanno messo in mano una vettura paurosamente forte. Anche a Singapore gli avversari sono stati strapazzati. Seb è scattato in testa dalla pole, ha salutato tutti con ritmi impossibili e poi gestito nel finale. Tutto facile, fin troppo. McLaren e Ferrari, al secondo e quarto posto con Button e Alonso, dovranno darsi da fare, e di brutto, per evitare che anche il 2012 diventi una nuova passerella dello scatenato tedesco e della sua stratosferica Red Bull.

    TUTTO FACILE — Allo start tutto semplice per Vettel che mantiene la prima posizione alla staccata. Dietro di lui si sono infilati Button e Alonso, al solito lestissimi a intuire le migliori traiettorie. Non lo stesso si può dire per Hamilton. L’inglese è rimasto penalizzato dietro a Webber e in pochi attimi ha perso diverse posizioni ritrovandosi ottavo. Lewis si è comunque confermato il pilota da seguire sempre: tra il quarto e il quinto giro doppio sorpasso nei confronti delle due Mercedes di Schumacher e Rosberg. Poi caccia alla Ferrari di Massa. La prima parte del GP è stata una passerella per Vettel. Nei primi 10 giri il tedesco ha sbaragliato la concorrenza rifilando 10 secondi a Button, 14 ad Alonso, 15 a Webber, 16 a Massa e 18 ad Hamilton. Per Rosberg e Schumacher 27 e 28 secondi di svantaggio, notte fonda in tutti i sensi.

    LEWIS FALLOSO — La sofferenza della Ferrari si è ulteriormente intuita all’11° giro quando Webber ha attaccato Alonso all’esterno di una staccata e lo ha passato in accelerazione, mostrando come la Red Bull abbia una trazione nettamente superiore alla 150° Italia. Lo spagnolo se non altro è stato bravo a stare davanti all’australiano dopo il primo cambio gomme. Al 12° giro la sosta di Massa e Hamilton, l’ingresso in pista e la toccata dell’inglese al ferrarista in un tentativo di sorpasso. L’ennesimo disastro combinato da Lewis che ha sbriciolato l’alettone anteriore e bucato la posteriore destra del brasiliano, costretto a rientrare ai box per la sostituzione. E dire che proprio ieri Massa si era pubblicamente lamentato dei comportamenti in pista di Hamilton: l’episodio non mancherà di accentuare la polemica. Il pilota della McLaren, per l’accaduto, si è beccato un drive through di penalità.

    CHE BOTTA SCHUMI — Vettel si è potuto permettere l’ingresso al 15° giro rientrando comodamente in testa al gruppo. E nella seconda parte di gara con gomme morbide il divario con gli avversari è salito ulteriormente. Al 27° giro erano 20 i secondi di margine su Button, 40 quelli su Webber. Insomma, di emozioni vere nemmeno l’ombra. Giusto il tempo di pensarlo ed ecco al 30° giro l’involontario tentativo di Schumacher di rianimare il GP: il tedesco ha sbagliato la misura e centrato in pieno la posteriore destra di Perez, quasi decollando e andando a sbattere contro le barriere. Inevitabile ingresso della Safety car per ripulire la pista e mega vantaggio di Vettel neutralizzato. Per poco però.

    ULTIMO BRIVIDO — Al 34° giro la nuova ripartenza con Webber bravissimo a beffare Alonso in staccata, attacco e sorpasso che gli sono valsi il terzo gradino del podio. Vettel ha invece spaventato ancora di più: in due giri, anche per via di alcuni doppiaggi che hanno ostacolato l’inglese, 10 secondi ripresi immediatamente a Button. E poi la chiamata via radio dell’ingegnere che ha di fatto sancito la superiorità del tedesco: “Seb puoi andare fino alla fine con queste gomme”. Non è stato così perché al 50° giro c’è stato l’ultimo pit stop, con uscita-brivido per via di Kovalainen che a momenti lo colpisce partendo dalla sua piazzola (male i meccanici della Lotus che hanno dato l’ok d’uscita al finlandese). Poi la passerella conclusiva degli ultimi 11 giri, con qualche brividino al muretto Red Bull per la rimonta di Button e il ritiro di Alguersuari che ha fatto sventolare bandiere gialle all'ultimo giro. Ma è finita con Seb primo al traguardo. Che la lunga festa Red Bull cominci.


    gazzetta.it
     
    Top
    .
0 replies since 25/9/2011, 23:52   33 views
  Share  
.