Misano, Lorenzo imperiale

Pedrosa batte Stoner, Sic 4°

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  1. ¬Kuma
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    Aveva promesso battaglia ed è stato di parola: Jorge Lorenzo non si dà per vinto, pianta la sua bandiera pure sulla sabbia di Misano - terzo successo stagionale, il secondo in Italia dopo quello al Mugello -, e mette un po’ di sale in questa coda di campionato, che comunque resta saldamente nelle mani di Casey Stoner, terzo, e sempre solido leader del Mondiale con 35 punti sul maiorchino della Yamaha. Un aiutino al campione in carica lo dà Dani Pedrosa, che con una grinta pari alla professionalità, passa il compagno di squadra in Honda Hrc con una manovra tanto audace, quanto pulita, conquistando la piazza d'onore e 'levando' all'australiano 4 punti nel testa a testa iridato con Lorenzo. Buon 4° Simoncelli, che ha piegato in volata Dovizioso - serrato ma corretto il loro duello - e Spies. 7° Rossi, autore di un grande avvio e calato alla distanza, ma in ascesa rispetto a Indy.

    LA GARA — Al via Lorenzo scatta in testa davanti alle tre Honda Hrc, con Stoner, Pedrosa, Dovizioso nell’ordine. Ma il migliore avvio è di Rossi, che dall’11° posto in griglia si ritrova subito 6°. Su una pista infida per le prime gocce d’acqua, che portano pure la direzione corsa a far sventolare le bandiere bianche, il placet per poter cambiare moto ai box in caso di pioggia, il maiorchino della Yamaha usa la spada all'inizio, per andare in testa, e poi il fioretto per disegnare traiettorie precise e imprendibili per tutti. A cominciare da Stoner, che regge in scia qualche giro, e poi cede anche all'arrembante compagno Pedrosa, che onora lo sport, dimenticando i giochi di squadra con un sorpasso molto bello. Simoncelli accende gli ultimi giri, vincendo il corpo a corpo con Dovizioso - una rivalità sempre forte, ma di certo ravvivata dalla corsa di casa, sulla riviera romagnola - in modo pulito e spattacolare. Spies recupera fino al 6° posto, dopo un avvio in ombra, esatto opposto di Rossi, 7°, che parte a razzo, grazie anche a qualche goccia di pioggia in avvio, e poi perde terreno, ma chiude con grande grinta e caparbietà.

    IL CAMPIONATO — Adesso, a 5 gare dal termine - includendo Motegi, il cui peso specifico, adesso è sempre maggiore, nonostante tutte le contraddizioni che accompagneranno la disputa della gara giapponese, in territorio radioattivo -, il Mondiale, se non riaperto, è almeno vivo. Stoner è una freccia - 7 vittorie stagionali -, ma Lorenzo - a quota 3 centri - è un mastino: quello di stare sempre con il fiato sul collo dell'australiano, con la speranza di indurlo all'errore è la giusta - e l'unica - strategia per cercare di sparigliare la partita iridata. Difficile, ma non impossibile, anche se non sempre Jorge riuscirà ad avere in Pedrosa un inaspettato alleato.

    L'ordine di arrivo: 1. Lorenzo (Yamaha); 2. Pedrosa (Honda); 3. Stoner (Honda); 4. Simoncelli (Honda Gresini); 5. Dovizioso (Honda); 6. Spies (Yamaha); 7. Rossi (Ducati).
    La classifica (prime posizioni): Stoner punti 259; Lorenzo 224; Dovizioso 185; Pedrosa 150; Spies 135; Rossi 133.


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