Al Nuerburgring trionfa Hamilton

Alonso è 2°, Massa beffato da Vettel

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  1. ¬Kuma
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    Altro che nascondersi dietro i limiti della sua McLaren: Lewis Hamilton artiglia il GP di Germania, davanti ad Alonso e Webber, dopo una gara accesa nelle prime fasi, ma che si è sviluppata senza grosse emozioni dalla metà in poi, in cui hanno dettato legge i pit stop. L’inglese, ha usato lo scatto per involarsi al via, sopravanzando il poleman Webber; i muscoli per farsi spazio fra gli avversari dopo le soste ai box; il ritmo per reggere nel finale, con le gomme ai limiti del rendimento. Alonso, secondo, che centra il terzo podio di fila, rosicchia qualche punto (6) a Vettel e conferma i progressi della Rossa, anche se si ferma in pista nel giro di onore per non consumare le ultime gocce di benzina. Webber, terzo, limita i danni in casa Red Bull, che però all’ultimo giro riesce a sopravanzare Massa, al pit stop, con Vettel, per il 4° posto finale.

    L'AVVIO DI GARA — La gara parte con cielo nuvoloso, temperature autunnali (13°), vento e una leggera pioggerella che inumidisce la pista, ma non sufficientemente per far partire i piloti con le intermedie: tutti i big si avviano infatti con le soft da asciutto. Allo start scatta bene Hamilton, bruciando Webber e andando al comando, con Alonso 3° davanti a Vettel. Posizione buona per il ferrarista, che però regge poco: al 2° giro lo spagnolo commette un errore, va su un cordolo, e deve cedere la posizione al leader del Mondiale. All’8° giro Fernando, però, si fa perdonare, con una bella staccata ai danni del tedesco alla fine del rettilineo che lo riporta al 3° posto. Vettel non è al meglio, ma trova un jolly, quando va in testacoda alla chicane – letale l’aver toccato la riga bianca umida – spiattella le gomme, ma non perde la posizione. In testa è battaglia: Webber passa in accelerazione all'inizio del rettilineo Hamilton, ma Lewis lo inchioda in staccata in modo perentorio, rasentando il muretto dei box e agevolando Alonso che si accoda.

    LA GIOSTA DELLE SOSTE — Dopo la prima girandola di pit stop, fra il 15° e 17° giro in cui tutti continuano con le coperture più morbide, Webber, che è stato il primo a fermarsi, va al comando su Hamilton e Alonso: saranno loro a giocarsi la vittoria. Vettel è in grande difficoltà, ha noie con i freni, ed è passato anche da Massa. In assenza della pioggia, che potrebbe sparigliare la situazione, è ai box che si decidono i giochi e la seconda tornata di cambi gomme – tutti ancora con le morbide – lancia al comando Hamilton, davanti ad Alonso e Webber: bravo l’inglese della McLaren, prima ad accompagnare con decisione all’esterno l’australiano, poi a infilzare lo spagnolo – velocissimi i meccanici Ferrari al pit stop - e impossessarsi della testa della corsa.

    EPILOGO INGLESE — È la terza sosta a decidere: Hamilton la anticipa e riesce a mantenere la prima posizione su Alonso, mentre Webber, ultimo a entrare ai box, non riesce nello scatto vincente. All’ultimo giro utile, ai box, Vettel beffa Massa per il 4° posto a causa di un dado malandrino nella sosta del brasiliano: un piazzamento che non rischiara la grigia domenica del tedesco, il quale però ha il vantaggio di avere, in classifica, avversari che continuano a togliersi punti a vicenda. Il margine del tedesco sugli inseguitori resta abissale: 77 punti su Webber, 82 su Hamilton, 86 su Alonso. Cifre da poter dormire fra quattro guanciali, anche considerando il rendimento crescente della Ferrari e la classe di Hamilton.


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